Barbara Stefanelli

Alla fine del nostro festival abbiamo sempre cantato: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”. La prima a interpretare il meraviglioso pezzo di Giorgio Gaber è stata Mirò, poi sono arrivate Paola Turci, Annalisa e anche Michielin. L’ultimo a portarla sul nostro palco è stato Giuliano Sangiorgi. Nei dieci anni di il Tempo delle Donne abbiamo affrontato temi come la maternità, il sesso e l’amore, la forza, l’impatto, la felicità. Argomenti giganteschi molto diversi tra loro ma tutti accomunati da un unico traguardo, quello delle libertà. Di pensiero, di espressione, di corpi, di stampa, di spazi, di scelte, d’amare. Ed è per questo che proprio la libertà è la parola che abbiamo scelto per la decima edizione de il Tempo delle Donne 2023, il nostro appuntamento che quest’anno si terrà l’8, il 9 e il 10 di settembre alla Triennale di Milano. In questo periodo affaticato di crisi multipla, di uscita dalla pandemia e dai lockdown, di guerra nel cuore dell’Europa e di destabilizzazione economica, di alluvioni, terremoti e siccità, sappiamo che non ne usciremo se non allargando lo sguardo oltre muri e confini, costruendo un dialogo con tutte e tutti, insieme. È quello che faremo al Tempo delle donne: ascolteremo, ci stupiremo e proporremo idee per creare possibilità e comunità.

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